Nel periodo natalizio, non mancano occasioni per ritrovarsi attorno a una tavola imbandita. Le cosiddette abbuffate natalizie avevano, nei tempi passati, un significato ancestrale, quasi per esorcizzare la povertà e l’incertezza del futuro.
Vediamo ora una panoramica sugli alimenti tipici dei banchetti natalizi in Italia, con un’attenzione particolare alla Lombardia.
Nell’Italia centrale, la tradizione prevede la cena di magro della vigilia, con primi piatti della tradizione contadina a base di cereali e legumi. Tra questi, merita menzione l’imbrecciata, una zuppa a base di grano, orzo, farro e legumi come ceci, fave, fagioli e lenticchie. Dal punto di vista nutrizionale, questo piatto è considerato un piatto unico, grazie alla combinazione di zuccheri complessi e proteine vegetali.
Sempre in Italia centrale, le lenticchie sono protagoniste, famose quelle di Castelluccio di Norcia, ricche di proteine e molto apprezzate dai vegetariani.
In Romagna, si assaporano i cappelletti in brodo, con la tradizione del “cappelletto del goloso”, che porta fortuna a chi trova il cappelletto più grosso. I tortellini, diffusi anche in Lombardia, sono considerati un piatto completo, grazie alla combinazione di carboidrati e proteine.
Il capitone, tipico di Comacchio, è un piatto calorico ma ricco di acidi grassi polinsaturi. Durante le festività natalizie al sud, il melograno è un simbolo di buon auspicio e possiede proprietà antiossidanti e depurative.
Un dolce che ha raggiunto fama nazionale è il marzapane, tipico delle tavole siciliane, ma ricco di calorie, quindi sconsigliato per chi ha problemi di diabete.
In Lombardia, un piatto tipico della vigilia di Natale è la trippa in brodo, consumata dopo la messa di mezzanotte. Nella Valtellina, piatti tradizionali come i pizzoccheri, gli sciatt e i tarozz sono molto popolari durante le festività. Inoltre, il cappone bollito, accompagnato da cipolle in agrodolce e mostarde, è un piatto tipico della tradizione lombarda.
Tra i piatti immancabili ci sono anche il cotechino e lo zampone, accompagnati dalle lenticchie augurali, che apportano circa 360 kcal per etto. Attenzione al contenuto di grassi saturi, particolarmente elevato in questi piatti.
Non mancano sulle tavole natalizie anche il salmone, ricco di Ω3, e la carne d’agnello, oca e anatra, prelibate ma caloriche. Attenzione agli insaccati come il lardo di Colonnata e al mascarpone, utilizzato per guarnire il panettone o il pandoro.
Per quanto riguarda i dolci, non c’è pranzo natalizio che si concluda senza una fetta di panettone o pandoro. Il panettone, simbolo gastronomico di Milano, apporta circa 335 kcal ogni 100 grammi, mentre il pandoro può arrivare fino a 413 kcal. Infine, il torrone, dolce tipico di Cremona, è un alimento completo ma calorico, con circa 500 kcal per etto.