Breve storia del vino
Si racconta che, invece di una mela, sia stata l’uva il frutto proibito del Paradiso Terrestre, secondo alcuni inguaribili enofili. Nella Bibbia, nel libro della Genesi, si legge di Noè che, appena sceso dall’arca, piantò delle viti, ne ottenne del vino e si ubriacò. In Turchia, reperti archeologici dell’8000 a.C. suggeriscono che il vino fosse già conosciuto e apprezzato. Anche gli antichi Egizi praticavano l’arte della vinificazione, come attestano i geroglifici, e probabilmente furono i primi a usare la tecnica dell’invecchiamento e a ideare una sorta di Denominazione di Origine Controllata ante litteram.
Dall’Egitto e dalla Fenicia, il vino arrivò alla Grecia e all’Italia, allora chiamata Enotria, terra della vite. L’espansione dell’Impero Romano contribuì alla diffusione della coltivazione della vite e alla produzione del vino. I Romani conservavano il vino in botti di legno e per prolungarne la durata lo facevano bollire, aumentando anche la gradazione alcolica. Era consuetudine diluire il vino con acqua: le proporzioni preferite erano 2:1 o 3:2, riservando la proporzione 1:1 agli ubriaconi. Vini come il Falerno o il Cecubo erano molto rinomati. Tuttavia, i cerchi di piombo nelle botti portarono alla diffusione del saturnismo, contribuendo alla decadenza dell’Impero Romano.
Con l’espansione dell’Islam e il declino dell’Impero Romano, la produzione di vino subì un arresto. Tuttavia, fu proprio la Chiesa a conservare i segreti della vinificazione. I Benedettini erano famosi per i loro vini, e Bernardo di Chiaravalle, fondatore dei Cistercensi, promosse la produzione di vini di alta qualità in Borgogna. Dal Rinascimento in poi, la produzione di vino si diffuse nuovamente in tutta Europa, con le tecniche enologiche che si raffinarono fino a raggiungere i livelli di eccellenza attuali.
Oggi, grazie a disciplinari rigorosi, in Italia possiamo trovare vini IGT, DOC e DOCG.
Perché il vino è così apprezzato?
Il vino è apprezzato non solo per il gusto, ma anche per la sua capacità di rilassare il Sistema Nervoso Centrale, migliorando il tono dell’umore e fungendo da “lubrificante sociale”. Dal punto di vista nutrizionale, l’alcol etilico contenuto nel vino fornisce circa 7 kcal per grammo. Tuttavia, l’alcool deve essere metabolizzato dal fegato, e il consumo eccessivo può portare a danni epatici.
Che cosa è il vino?
Il vino, dal latino vinum o dal greco oinos, è una bevanda ottenuta dalla fermentazione dell’uva. La fermentazione è opera dei lieviti, i saccaromiceti, che trasformano lo zucchero dell’uva in alcool etilico. Il vino è quindi una soluzione idroalcolica composta principalmente da acqua (89-89,8%), alcol (10-10,7%) e diversi altri composti come acidi organici, glicerina e composti fenolici.
Il vino in medicina
Nel passato, al vino venivano attribuite proprietà medicamentose. Oggi, studi scientifici ne confermano alcuni effetti benefici, soprattutto in piccole dosi. Il consumo moderato di vino può avere effetti positivi su malattie cardiache, aterosclerosi, e osteoporosi, grazie all’azione antiossidante dei polifenoli contenuti nel vino rosso. Il resveratrolo, un polifenolo particolarmente studiato, può stimolare il gene SIRT1, noto per il suo ruolo nella riduzione del grasso corporeo.
Effetti dannosi dell’alcol
Nonostante i benefici legati al consumo moderato, il consumo eccessivo di alcol può causare gravi danni alla salute, come cirrosi epatica, pancreatite, ipertensione, e vari tipi di tumori. Inoltre, l’alcol è una droga che causa dipendenza fisica e psichica, e il suo abuso è un problema globale.
Alcol e guida
L’assunzione di alcol riduce le capacità di guida anche a livelli molto bassi di alcolemia. È importante rispettare i limiti di tasso alcolemico e seguire le leggi in materia di guida in stato di ebbrezza. Secondo il Nuovo Codice della Strada, la guida sotto l’effetto dell’alcol comporta sanzioni gravi, tra cui la sospensione della patente.